Fumare è un’abitudine molto dannosa per l’organismo in quanto i suoi effetti negativi si risentono su quasi tutti gli apparati; le conseguenze infatti interessano la pelle, il cuore, lo stomaco e soprattutto l’apparato respiratorio.
Danni provocati dal fumo
A livello dell’apparato tegumentario il fumo provoca lo stress ossidativo che porta alla produzione di radicali liberi, responsabili dei processi d’invecchiamento cellulare.
Anche i follicoli piliferi non funzionano bene alterando i cicli di crescita dei capelli che tendono a cadere.
La bocca e i denti subiscono danni sia estetici che organici in quanto diminuisce il senso del gusto.
Viene ridotta l’efficienza funzionale dei vasi sanguigni con vasocostrizione e aumento della pressione arteriosa (ipertensione da rimbalzo).
Esiste una stretta correlazione tra fumo e apparato riproduttore, confermato da una diminuzione di fertilità nei fumatori.
Numerose forme di neoplasie sono collegabili al fumo, tra esse quelle al polmone, laringe e trachea, allo stomaco, al rene, alla vescica, al pancreas e al fegato.
Smettere di fumare
Per evitare le peggiori complicazioni dei danni da fumo, l’unico rimedio è quello di smettere di fumare in quanto la maggior parte di questi danni è reversibile e quindi tende a scomparire nel tempo.
Tutti le ricerche scientifiche concordano infatti sul fatto che quanto più precoce è l’interruziione del fumo, tanto maggiore è la probabilità di non sviluppare conseguenze nocive.
Dato che la nicotina è una molecola che provoca assuefazione, la sua mancanza può innescare sgraditi fenomeni di astinenza da deprivazione che devono venire tamponati in maniera efficace.
Esistono numerosi rimedi da attuare quando si smette di fumare, tra cui alcuni farmaci a base di principi attivi in grado di sostituire la nicotina.
Questi preparati sono formulati sotto forma di cerotti, di gomme da masticare, di spray oppure di inalatori.
Recentemente si è diffuso sempre più l’impiego della sigaretta elettronica, i cui pregi e difetti sono ancora oggetto di studio, ma che sembra piuttosto efficace.
Sono efficaci anche percorsi terapeutici di tipo psicologico-comportamentale.
Cosa succede quando si smette di fumare
Con l’interruzione del consumo di sigarette, l’organismo degli ex fumatori mostra alcune reazioni che si modificano nel corso del tempo.
Dopo 20 minuti dall’ultima fumata, si osserva una regolazione del ritmo cardiaco e dei valori di pressione sanguigna.
Dopo 2 ore insorgono i primi segnali di astinenza da nicotina.
Dopo 12 ore il livello di monossido di carbonio incomincia a diminuire.
Dopo 3 giorni non si rileva più nicotina in circolo.
Dopo 3 settimane si osserva un netto miglioramento della funzione respiratoria e scompaiono le manifestazioni di affanno.
Dopo alcuni mesi l’epitelio ciliato del polmone ripristina la sua struttura istologica.
Dopo 12 mesi si dimezza la probabilità di sviluppare una patologia alle coronarie.
Dopo 10 anni diminuisce del 50% la possibilità d’insorgenza di forme tumorali.
Dopo 15 anni l’ex-fumatore ha le stesse probabilità di ammalarsi di quelle di un non-fumatore.
Da questi dati è facile capire come l’astinenza dal fumo rappresenta una decisione di estrema importanza per la salute, soprattutto in quanto tutte le evidenze cliniche confermano che, smettendo di fumare, l’organismo si disintossica completamente.
Il percorso che porta alla cessazione dell’impiego di sigarette non è facile e presuppone una notevole motivazione unita a volontà e costanza.
Smettere di fumare diventa necessario quando si vive con bambini o neonati che, in seguito all’assorbimento del fumo passivo, sono soggetti a notevoli danni, collegati al fatto che il loro apparato respiratorio è ancora in fase di sviluppo.