Cos’è l’ansia? il termine ansia viene utilizzato per descrivere uno stato emotivo associato a condizioni di allerta suscitate da stimoli esterni.
E’ quindi una risposta innata di attivazione cognitiva e fisiologica, caratterizzata da un costante aumento dell’attenzione al fine di preparare il nostro organismo ad affrontare il pericolo esterno attraverso una determinata risposta, che essa sia di attacco o fuga. L’ansia, difatti, non è un fenomeno anormale, bensì è la risposta naturale del corpo allo stress. Si tratta di un’emozione di base, che comporta uno stato di attivazione dell’organismo quando una determinata situazione viene percepita dal soggetto come pericolosa.
Essa risulta quindi messa a punto dall’organismo come meccanismo di allarme al fine di contrastare dei pericoli che direttamente o indirettamente minacciano il soggetto. Qualunque tipo di situazione, avvertita dall’organismo come minaccia, come un’esame universitario o la perdita di un lavoro, può scatenare questo stato nel soggetto. Quando questa sensazione si presenta però frequentemente o è prolungata in un arco di tempo, si possono sviluppare vere e proprie patologie in grado di compromettere lo stato di attivazione dell’organismo e quindi anche la qualità della vita stessa. L’ansia può essere, difatto, fisiologica oppure patologica.
L’ansia fisiologica ci prepara ad affrontare in maniera adattiva una possibile situazione di pericolo ed è quindi la condizione che avviene in tutti gli organismi, mentre l’ansia patologica è disfunzionale poiché, essendo persistente e intensa, può portare a seri rischi per l’organismo, come vere e proprie malattie o disturbi che mettono in pericolo la salute della persona. Nella maggior parte dei casi l’ansia patologica è accompagnata da attacchi di panico, crisi, palpitazioni e comportamenti disordinati.
Come si manifesta e con quali sintomi?
L’ansia può presentarsi in modo improvviso oppure gradualmente e può durare da pochi secondi a anche giorni, sebbene una durata maggiore è più caratteristica di disturbi o di patologia. L’ansia è percepita in modo diverso a seconda della persona, e quindi si può parlare anche di ansia soggettiva. Il disagio è dovuto al fatto che ci si sente minacciati da qualcosa o da un evento e la persona ha una sensazione generale di paura e preoccupazione.
I sintomi generali dell’ansia sono rappresentati da: senso di paura e di pericolo imminente; paura di perdere il controllo; tensione generale; incapacità di rilassarsi; nervosismo; insicurezza e timore.
I sintomi elencati si ripercuotono poi sullo stato fisiologico o di attivazione dell’organismo e quindi generano altri sintomi dovuti ad iperattivazione neurovegetativa, quali: palpitazioni, tachicardia, ipersudorazione, senso di stanchezza e debolezza, gola secca, vertigini, sintomi gastroenterici, insonnia;
Quando va curata e come?
L’ansia ha bisogno di cure nel momento in cui abbiamo a che fare con il suo stato patologico, e quindi quando interferisce con il benessere psico-fisico. Il disturbo si caratterizza per la presenza stati di attivazione fisiologica molto intensi, che durano per settimane o mesi e che interferiscono con la qualità della vita. L’elevata intensità può provocare una sofferenza insopportabile per la persona e ciò può determinare comportamenti che limitano la qualità della vita come rinchiudersi in casa o non mostrarsi, con l’intento di vincere e scacciare il disturbo.
L’ansia viene quindi curata in questi casi:
- In caso di ansia fisiologica è necessario che il soggetto stesso superi quel difficile momento, e può avvalersi per brevi periodi di farmaci ipnotici e sedativi.
- In caso di ansia patologica si interviene, invece, con terapia farmacologica a lungo termine ed eventualmente associata a psico-terapia.
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