Il mondo di oggi si presenta fitto di sfide innovative e altrettanti nuovi bisogno, da ultimo per esempio quello di evitare contatti sociali. Molte di queste novità erano impensabili fino a qualche anno fa, ma il profondo cambiamento che stiamo attraversando in qualche modo era già stato annunciato da tempo. Infatti l’intensa evoluzione tecnologica che ancora ora continua inesorabile, affonda le proprie radici in intuizioni rivoluzionarie che hanno poi progressivamente massimizzato la digitalizzazione di praticamente qualunque aspetto della nostra vita. Che si tratti di lavoro o istruzione, di acquisti o di semplici pratiche quotidiane, i moderni devices diventano sempre più il prolungamento dei nostri arti e la virtual life rimpiazza lentamente le esperienze vissute in carne ed ossa.
A onor del vero la realtà è ben più complessa oggi di come possa apparire a prima vista, e anzi la frenesia di un mondo in continua evoluzione, la competizione sempre più accanita, per non parlare poi delle ovvie implicazioni in termini di impatto sociale, rendono il tutto molto meno semplice da inquadrare.
Tuttavia comprendere le basi del digitale è diventato essenziale per qualunque aspetto della vita. E se alcune conoscenze sono oramai innate in alcuni di noi, altre possono – e devono – essere conseguite e affinate attraverso veri e propri processi di formazione.
Dove possono essere conseguite queste competenze?
Se i precursori dell’era della social influence sono stati per certi versi dei veri e propri predestinati autodidatti, ad oggi invece sono sempre più disponibili percorsi e singoli moduli elaborati ad hoc per la preparazione di chiunque voglia diventare digital expert.
Prime fra tutte le Università, soprattutto quelle pubbliche. C’è chi sostiene che i canali di educazione tradizionali non siano in grado di tenere il passo con la rivoluzione in atto. Tuttavia in Italia, ma non solo, sempre più atenei guardano con interesse ai cambiamenti che si stanno verificando e si sforzano di adattare la propria offerta formativa alle sfide del mondo contemporaneo.
In questi tempi di incertezza e isolamento le stesse università sono state le prime a mettere in atto sforzi senza precedenti affinchè la didattica potesse essere convertita, praticamente dal giorno alla notte, a distanza; e le aspettative non sono tradite da un ministero che strizza sempre più l’occhio alle possibilità di inclusione che sono veicolate dalle odierne innovazioni tecnologiche. Per cui non solo conferenze dedicate al tema o analisi di casi di studio, ma veri e propri percorsi di istruzione e master stanno sorgendo qua e là: sia in applicazione a branche del sapere ben più tradizionali, sia ponendo al centro dell’attenzione la sola esperienza digitale nel suo complesso.
Il consiglio è allora quello di soffermarsi sulla proposta didattica da queste pubblicizzata e, compatibilmente con le proprie aspettative e ambizioni, selezionare ciò che fa il caso proprio.
Oltre ai “percorsi convenzionali”, anche un numero crescente di enti privati procedono ad elaborare possibilità di studio su temi di questa tipologia. Spesso tali optano per la modalità “indoor” ovvero ne prevedono l’accesso al proprio personale, presente e futuro; si pensi a tal proposito ad aziende che operano nei nuovi sbocchi tecnologici, esse necessitano sicuramente di dipendenti competenti e sempre aggiornati, e in tal senso provvedono in prima persona.
Esistono poi realtà che fanno della formazione la propria mission. Come per esempio Digital Coach, che ad oggi offre diversi corsi per preparare rivolti a chiunque voglia implementare la propria attività economica anche sfruttando i ritrovati moderni universalmente ritenuti sempre più utili.
Non solo quindi predisposizione alle tecnologie, chi inizia una carriera nel digitale oggi deve far fronte a qualità essenziali come curiosità e flessibilità (per lo più mentale) oltre che ottimo spirito di adattamento. E tali capacità, aggiunte ad una buona dose di volontà e impegno, posso rappresentare il miglior investimento per il futuro.