Ven. Dic 13th, 2024
marina di san foca

L’area del Salento è, da sempre, un luogo ricco di bellezze naturalistiche in grado di affascinare chiunque. Se si è quindi alla ricerca di un posto distensivo capace di valorizzare il concetto di relax, la scelta non può che ricadere su questa terra, fonte inesauribile di ricordi e di emozioni destinati a restare impressi –e a lungo – nel cuore di qualsivoglia visitatore. A tal proposito occorre, perciò, menzionare soprattutto la Marina di San Foca, uno degli angoli più caratteristici della penisola salentina. La sua fama va ricercata, in primis, nella sua anima incontaminata, distante anni luce dal caos urbano e da quei flussi turistici che, col tempo, possono incidere negativamente sulla zona in questione.

Paesaggi mozzafiato e scorci indimenticabili

Grazie ad un concentrato di perle autoctone a dir poco suggestive, questa località turistica trascina verso angoli di paradiso tutti da scoprire. E di certo non è un caso che artisti di fama mondiale siano rimasti affascinati da cotanta bellezza, a tal punto da decantarla mediante opere, versetti e molto altro per enfatizzare un concetto che non andrebbe mai dimenticato, oggi più che mai. E cioè che la semplicità è la miglior chiave di lettura della realtà circostante, poiché scevra da qualsivoglia imposizione frutto di un calcolo o di una logica puramente materiale.

La genesi storica di Marina di San Foca

Come riportato qui Marina di San Foca è una località costiera del Salento che conta 374 abitanti in inverno. Un nucleo abitativo circoscritto da Torre Specchia Ruggeri e Roca Vecchia, sul Mare Adriatico, che con il suo porto ospita schiere di turisti provenienti da tutto il mondo. D’altro canto, non potrebbe essere altrimenti, visto e considerato che originariamente era il ritrovo di un villaggio di pescatori sempre pronti all’azione. Un’attività storica e ricca di significati che vanno dall’istinto di sopravvivenza alla condivisione di un’arte millenaria che non disdegna i classici richiami tipici del mito o della leggenda. Insomma, un mix di sfaccettature capaci di dare ulteriore fascino a una meta piena di punti di interesse.

Una torre a difesa della comunità

E tra questi, va sicuramente annoverata La torre di San Foca. Nota anche come Torre di San Fucà o di Capo di Sapone, la struttura fu eretta nel 1568 dal maestro Antonio Saponaro. Il suo scopo primario consisteva nell’avvistare eventuali invasori di matrice turca che, all’epoca, sfiancavano la zona con assalti di ogni genere. Dotata di una base quadrata e di un corpo tronco piramidale, la muratura esterna della torre presenta una conformazione “a scarpa” con un muro inclinato posto alla base della fortificazione. Uno stratagemma tanto utile quanto prezioso per rinforzare l’intera disposizione architettonica.

Cosa vedere e cosa fare a Marina di San Foca

Il predetto approfondimento storico su Marina di San Foca apre a degli scenari pressoché infiniti. La località si presta, infatti, a numerosi itinerari da praticare (da soli o in compagnia) per vivere al meglio un’esperienza semplicemente unica. E tra le cose da fare, non può di certo mancare la passeggiata nella Riserva naturale delle Cesine, al cui interno è possibile ammirare una rigogliosa vegetazione spontanea che puntella, in modo omogeneo, terreni agricoli e distese sabbiose mozzafiato. Inoltre, la fauna del posto ravviva l’intero contesto donando un senso di assoluta quiete.

Il borgo di Acaya

Se, poi, si è alla ricerca di qualche percorso dal sapore storico-culturale, si può optare per una visita al Borgo di Acaya. Situato nel comune di Vernole (a pochi chilometri dalla Riserva naturale delle Cesine), questa città fortificata trasmette un’atmosfera spettacolare che affonda le proprie radici nell’epoca rinascimentale. Le sue tre piazze principali conducono a sei strade parallele che ospitano abitazioni e resti di un’abbazia dal notevole profilo strutturale. Un tour a contatto con la storia che certifica, qualora ce ne fosse bisogno, la sapiente commistione tra vecchio e nuovo della zona. E che non offusca minimamente la fruizione delle innumerevoli attività balneari eseguibili nelle vicinanze.

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