Che cos’è la Cannabis? Da dove deriva?
La Cannabis letteralmente non è altro che la pianta della canapa che è originaria dell’Asia centrale, dove cresce naturalmente. Esistono però diverse specie di Cannabis, per l’esattezza tre:
la comune Cannabis Sativa (utile in latino), la Cannabis indica (indiana) e la Cannabis ruderalis (rurale), meglio nota come canapa russa o americana.
Primi usi della Cannabis: era del Neolitico
I primi ad utilizzare questa pianta sono stati, durante l’ultimo periodo dell’età del Neolitico, gli uomini primitivi. In seguito fu impiegata per le sue note proprietà tessili grazie alle fibre in essa contenute. Dunque le prime coltivazioni di canapa avevano come ultimo scopo la realizzazione di indumenti già dal 8000 a.C. Così le coltivazioni destinate all’uso tessile continuarono fino alla metà del Novecento quando venne impiegata anche per la produzione di carta.
Per quanto riguarda il suo utilizzo psicotropo, i primi a coltivarla con questo fine sono state le popolazioni indiane e nepalesi degli Hindu. In Arabia invece la resina della pianta di Cannabis, da cui si ricava l’Hashish, venne consumata per la sua capacità di alterare la mente.
Quali sono le proprietà farmacologiche?
Ormai negli ultimi anni specialmente si è scoperto e ad oggi è un dato oggettivo, che la Cannabis contenga proprietà farmacologiche.
Purtroppo oggi quando si pensa alla Cannabis il primo collegamento che il nostro pensiero compie è rivolto alle sostanze stupefacenti che ne derivano. In realtà per moltissimo tempo questa pianta medicinale è stata impiegata per uso terapeutico.
Il beneficio principale che si può trarre dalla sintesi di questa pianta è quello antidolorifico, analgesico, antinfiammatorio e antispastico, soprattutto per tutti quei pazienti che soffrono di dolori cronici.
Quando usare la Cannabis a scopo terapeutico
Dalle infiorescenze essiccate della canapa si ricava la marijuana che al suo interno contiene delle particolari molecole che agiscono sul sistema nervoso, sia quello centrale, sia soprattutto su quello periferico.
I preparati per uso medico solitamente sono a base di molecole Thc (tetraidrocannabinolo) e di Cbd (cannabidiolo) e servono per l’appunto a rilassare il sistema nervoso favorendo un’azione analgesica. Anche se l’uso di queste sostanze oggi è possibile, questo tipo di farmaci non sono certo la prima scelta. Perché un medico possa prescriverli devono presentarsi una serie di circostanze, che impediscono o sconsigliano l’assunzione di altri farmaci volti al sollievo dei sintomi del paziente.
Le persone a cui è più facile che l’assunzione di farmaci a base di Cannabis venga consigliata, sono in primo luogo, i malati di patologie per le quali non esiste cura, come il Cancro. Specialmente se in casi estremamente gravi e ai malati terminali sottoposti a cure pesanti per l’organismo come la chemioterapia.
La cannabis con scopo terapeutico si vede impiegata in alcuni casi anche nei pazienti affetti da anoressia nervosa, da sclerosi multipla, come antispastico, oppure ancora per chi soffre di Sindrome di Tourette.
Secondo alcuni esperti la migliore modalità di somministrazione è sotto forma di estratto diluito in olio.
Controversie e pareri discordanti: ci sono controindicazioni?
La Cannabis è fortemente sconsigliata in casi di disturbi psichici, insufficienza renale o epatica e per chi ha problemi cardiaci. Alla domanda se è bene o meno adottarne l’uso per fini medici, le commissioni mediche in ogni parte del mondo sono divise riguardo. In Italia il Consiglio Superiore della sanità afferma che la Cannabis non rispetti determinati canoni necessari per essere considerato un farmaco poiché non è ancora stata sottoposta ai controlli Ema, l’agenzia europea per i medicinali, tantomeno dall’Aifa, quella italiana.
Quello che è certo però è che si darà il via ad una serie di sperimentazioni della cannabis con fini medicali. L’anno prossimo inoltre le Nazioni Unite saranno chiamate a riclassificare la Cannabis a livello internazionale.
Vedremo dunque cosa ci aspetta in futuro in merito all’uso della cannabis per uso terapeutico come medicinale.