Tra le varietà più vendute e utilizzate in Italia, troviamo la Sativa Light. La Cannabis Sativa light, contiene tra il 30 e il 35 % di Cannabidiolo e un coefficiente di TCH al di sotto 0,6%. Proprio per la sua elevata concentrazione di CBD, è una delle più consigliate per gli effetti benefici dati dal CBD.
Si parla molto di questo argomento ultimamente, proprio per lo scalpore causato dall’apertura di centinaia di rivenditori fisici e online di Cannabis Light, vantando un elevato contenuto di CBD e pochissimo THC. Ma cosa significa effettivamente?
Partiamo da queste 2 sostanze, il Cannabiodiolo detto anche CBD e il Tetraidrocannabinolo detto anche TCH, presenti in differenti quantità a seconda della tipologia di cannabis coltivata. Le 2 sostanze contenute all’interno della Cannabis, sono responsabili di diversi effetti all’interno del nostro corpo.
Che cos’è il THC e quali sono gli effetti?
É il responsabile dello sballo dovuto al consumo di Cannabis: contenuto in maggiori quantità all’interno di infiorescenze vendute illegalmente sul mercato nero.
Il THC è una sostanza psicoattiva e va ad agire a livello neurale, andando a causare una serie di effetti che possono andare dal provare piacere all’avere appetito, sollievo dal dolore ed euforia.
I principali effetti di questo principi attivi, la maggior parte delle volte cambiano in base a quella che è la concentrazione, anche se in realtà basta anche una piccola dose che porta all’alterazione della psiche. Quindi bisogna sottolineare che il THC ha delle proprietà negative che l’hanno reso un prodotto illegale ma nello stesso tempo tali proprietà possono essere applicate in campo medico. Entrando nello specifico, il THC svolge degli effetti positivi per quanto riguarda le malattie croniche, porta alla riduzione del dolore per quanto riguarda altri disturbi, e riduce quel senso di nausea e vomito relativo ad altre patologie.
Inoltre, alcuni scienziati hanno scoperto il fatto che l’assunzione di questo cannabinoide è utile per le persone che soffrono della Sindrome di Tourette e per problemi relativi a stati ansiogeni. Parlando in maniera più tecnica, il THC porta alla stimolazione e rilascio della dopamina.
Quando parliamo di Dopamina, ci riferiamo ad un neurotrasmettitore che una volta stimolato porta alla regolazione del comportamento: umore, memoria, sonno e attenzione. Un fattore importante che bisogna prendere sempre in considerazione è valutare sempre la dose di assunzione: assumendo una quantità molto più elevata può portare lo sviluppo di effetti indesiderati come depressione, stati d’ansia e persino allucinazioni.
Il CBD: che cos’è e quali sono le proprietà e benefici
La cosa cambia quando si parla di CBD. Il Cannabidiolo è una delle sostanze naturali contenute all’interno della Cannabis, ed ha molti effetti benefici. Questo fattore l’ha reso sicuro e legale in Italia. Ampiamente utilizzato in campo medico, il CBD è utilizzato principalmente per curare malattie come la schizofrenia, stati d’ansia e altri tipi di disturbi in cui la cosa più importante è il rilassamento. Oltre al trattamento di questi disturbi, il CBD è ampiamente utilizzato per alleggerire il dolore causato da problematiche fisiche.
Tutto ciò perché, ha effetti antinfiammatori, antiossidanti e rilassanti. Utilizzato in moltissimi farmaci per favorire il sonno e antidepressivi, è anche utilizzato nel combattere gravi malattie degenerative come la fibromialgia e artrite reumatoide. Inoltre, se dovesse essere utilizzato ad alte dosi, va a bloccare quelli che sono gli effetti psicoattivi causati dall’assunzione di THC.
CBD e THC
La legge italiana e quella presente in altri Paesi hanno affermato che il THC porti solo effetti alquanto negativi. Alcuni studi invece hanno rilevato che l’assunzione di queste due sostanze agiscono sinergicamente portando alla creazione di un effetto che prende il nome di ” effetto entourage”. Quindi nella maggior parte dei casi, il CBD attenua gli effetti causati dall’assunzione di THC e contemporaneamente aumenta il suo effetto. Tutto ciò fa capire ai consumatori che l’effetto di queste due sostanze incide molto di più rispetto all’assunzione di una singola sostanza.