Parco del San Genesio
Comprende oltre tremila ettari, prevalentemente boschivi, ad ovest del fiume Adda e a sud dei laghi di Lecco e Garlate. Posto nella fascia prealpina, costituito in gran parte da colline, il parco è un mosaico di macchie boscate alternate a seminativi e a terrazzamenti, coltivati a vite e gelsi. Importante testimonianza di cultura religiosa è l’Eremo di San Genesio, risalente alla fine del X secolo d.C.
Parco del Monte Barro
Il monte Barro è un rilievo che non raggiunge i 1000 metri ma costituisce un’importante riserva divenuta parco regionale. Sul monte si possono osservare depositi di notevole interesse, massi erratici e materiali morenici. La maggior fonte di interesse naturalistico è la grande varietà della flora, che annovera oltre 1000 specie differenti. Il Parco è interessato da parecchi anni da campagne archeologiche che hanno portato alla luce un grosso insediamento abitativo ed un imponente sistema difensivo di età gota (V e VI secolo d.C.).
Parco Adda Nord
Il Parco comprende i territori rivieraschi dell’Adda, lungo il tratto che attraversa l’alta pianura, a valle del lago di Como, comprendente i laghi di Garlate ed Olginate. In questo tratto il fiume si snoda tra rive incassate, con tipici affioramenti del “ceppo” e costituisce un paesaggio caratteristico che alterna zone a tratti fittamente boscate ed aree più antropizzate.
L’area naturalisticamente più interessante è costituita dall’ampia zona umida della palude di Brivio. Particolarmente rilevanti gli aspetti archeologici e monumentali, con le opere di ingegneria idraulica di inizio secolo come le chiuse di Leonardo (Trezzo sull’Adda), il ponte di Paderno e il villaggio operaio di Crespi d’Adda.
Parco di Montevecchia e della valle del Curone
Comprende la Valle del Curone ed il rilievo di Montevecchia, nonché l’area pianeggiante attraversata dal torrente Molgora e dai suoi affluenti, è l’ultima zona a verde della Brianza Orientale, in cui gli aspetti paesaggistici naturali si fondono armoniosamente con gli insediamenti umani tradizionali.
Nelle Valli del Curone e della Molgoretta si trovano ancora elementi geomorfologici, faunistici e vegetazionali ben conservati, con boscaglie ripariali nel fondovalle e formazioni forestali sui versanti più acclivi.
Numerosi i reperti archeologici e gli elementi architettonici: villaggi neolitici e dell’età del ferro, resti di fortificazioni romane e il Santuario barocco sulla sommità di Montevecchia.
Parco Minerario dei Piani Resinelli
La complessa rete delle miniere dei Resinelli continua a stupire per le recenti scoperte. Nuovi cunicoli, binari e un carrello in ottimo stato di conservazione sono stati attentamente esaminati dai tecnici incaricati del restauro.
Le miniere, in attività fin dopo la seconda guerra mondiale presentano ancora vene notevoli di minerale ben affioranti che verranno messe in risalto per i futuri visitatori.
Parco della Grigna Settendrionale
A un passo dalle cime occidentali delle Orobie, il Parco si sviluppa su di un territorio di più di 5.500 ettari attorno al massiccio delle Grigne. Composto dalle due cime, Grigna Meridionale o “Grignetta”, e Grigna Settentrionale, o “Grignone”, vetta più elevata con i suoi 2409 m s.l.m, esso rappresenta uno dei più noti gruppi montuosi della regione, strategicamente posizionato a un passo dalla Brianza.
L’area protetta, che si estende al di sopra dei 500 m s.l.m., è classificata come “montana” e comprende interamente il territorio del comune di Esino Lario, oltre che parte di quello di Pasturo, Cortenova, Parlasco, Perledo, Primaluna, Taceno e Varenna.
Le meravigliose guglie calcaree fanno da cornice ad un mondo che sembra immobile da secoli, felice risultato di un connubio equilibrato tra risorse naturali e presenza umana, tra boschi e pascoli, tra montagne superbe nella loro immobile bellezza e malghe, rifugi, sentieri per l’escursionismo e vie attrezzate per l’alpinismo. Il polmone verde del bosco, lo scorrere limpido delle acque del torrente, il lago scintillante incastonato alla base delle pareti e l’arida pietraia sono solo alcuni volti di una natura che qui si è sbizzarrita con tutta la sua fantasia, a creare habitat e paesaggi davvero incantevoli.
Non è un caso che l’Unione Europea abbia riconosciuto parte di questo territorio come “Sito di Importanza Comunitaria”, ossia come elemento base della “Rete Natura2000”!
Nei secoli, il lavoro paziente dell’uomo ha saputo arricchire il paesaggio naturale, già sorprendente per la particolare posizione scenografica fra lago e monti, attraverso l’agricoltura di montagna, la pastorizia, la selvicoltura.. un collage di storia umana e naturale, di colori, profumi e sapori antichi da gustare che vi resteranno indelebili nella memoria!
Prodotti tipici del parco della grigna
È naturale, quando si è in vacanza, scoprire i luoghi nei quali ci si trova anche attraverso i sapori ed i profumi dei prodotti tipici locali. Quelli del Parco, semplici, genuini e gustosi, sono il risultato di una lunga storia di tradizioni tramandate di padre in figlio, che passano per le pratiche di alpeggio e la produzione di un latte particolarmente pregiato, che solo il pascolo dei bovini nei prati fioriti di queste montagne può dare. La lentezza e la sapienza dei gesti antichi sanno poi regalarci gli splendidi quartiroli di monte e i taleggi, stagionati a lungo in grotte, la cui fama trascende largamente il luogo di nascita.
La tradizione del pascolo in alpeggio rende ancora possibile la prosecuzione di tradizioni antiche e inimitabili, che si traducono anche in formaggi grassi e semigrassi di monte, burro, ricotta, ma anche gustosissimi caprini, più o meno stagionati. Quanto mai interessante è abbinarli a marmellate di produzione locale o al miele: il risultato è un’esplosione di gusti intensi, che conservano al loro interno saperi e sapori del Parco. Dalla tradizione contadina ci arrivano inoltre piatti unici molto sostanziosi, quali la polenta taragna, le zuppe, le minestre, ma anche dei deliziosi dolci, in cui predominano i sapori e i frutti dei boschi delle Grigne.